Il logo Nike Swoosh e il leggendario simbolo del gallo su un pallone da calcio spiccano sul petto. Sarebbe stato addirittura il portoghese ad apporre il veto, furioso dopo l’endorsement per il Pallone d’Oro a Modric; e allora la Juve sarebbe tornata a pensare a Leonardo Bonucci, riportato a casa dopo una sola stagione al Milan. Il tempo non si ferma quando il pallone è fuori gioco. La tecnologia sandbox customizzabile di Deep Discovery offre agli utenti HP ArcSight e HP TippingPoint un’analisi su misura di ambienti specifici e delle minacce evasive in tempo reale. Questa costruzione è stata scoperta grazie agli scavi di Walter Mauri e Marco Frati. Così il 23 giugno del 2012 il Corriere dello Sport scioglieva il guinzaglio della fantasia, anche se Piero Torri aveva il buon gusto di mettere le cose in chiaro già dal primo rigo del suo pezzo: «Diciamolo subito, è un’operazione ai confini della realtà». Arriveranno invece sia Aquilani, da subito, che Montolivo, a parametro zero dall’estate successiva. La scorsa estate ci ha insegnato che nulla è impossibile per la Juventus che ha ormai raggiunto l’appeal necessario ad attirare i grossi calibri, pagando il cartellino o direttamente a parametro zero. Uno stadio moderno di proprietà diviene pertanto il biglietto da visita di un club, inquadrandosi come il luogo in cui si svolgono le manifestazioni attinenti al core business della squadra e in cui si sviluppano attività collaterali che diversificano ed ampliano gli introiti: punti di ristorazione, alloggi, seconda maglia della juve box office per aziende che vogliano rendere il soggiorno dei loro clienti più piacevole.
Ovviamente il giocatore «manda segnali», e d’altra parte come interpretare le parole di Aguero dopo un City-Swansea («A fine stagione vedremo cosa vorrà fare il Manchester City: la proprietà dovrà dirmi se c’è posto qui per me o no») se non come una chiara apertura all’Inter come fa la Gazzetta dello Sport il 6 febbraio? Non c’è niente di meglio delle proprietà estere più misteriose per stuzzicare fantasie di mercato senza freni dei cosiddetti “addetti ai lavori”. Martedì può essere la giornata decisiva, ma oggi Milan e Genoa non hanno trovato l’intesa per portare Krzysztof Piątek alla corte di Gattuso. Una pratica che il Napoli potrà sbrigare magari provando a gestire le forze, considerando anche la trasferta di Parma, ed incamerando indicazioni importanti da chi ha trovato meno spazio o è addirittura all’esordio stagionale. Sarà meno di un fuoco di paglia, ma immaginiamo i tifosi granata per qualche giorno pronunciare incantati il nome di Bosingwa (peraltro bellissimo) davanti allo specchio, come il protagonista di “Baci rubati” di François Truffaut. Purtroppo però, come spesso le succede, la realtà è decisamente meno originale, e nel gennaio 2018 Kevin De Bruyne ha firmato il contratto che lo lega al City fino al 2023 confermando una vecchia regola sempre in voga: quando un agente ventila trasferimenti per i suoi assistiti, in realtà sta solamente battendo cassa.
Nel medesimo anno, Mino Favini lascia dopo 25 anni la società orobica. Perciò è degno di nota il fugace accostamento nel 2011 a Bastian Schweinsteiger, all’epoca 27enne colonna del Bayern Monaco e della Nazionale tedesca, decisamente non quel tipo di giocatore che lascia la Baviera nel fiore degli anni per un’avventura all’estero. 10 anni Boys e Irriducibili”. La squadra perugina è inoltre la sola formazione della regione ad aver preso parte alle coppe europee: in ambito ufficiale conta 2 partecipazioni alla Coppa UEFA e 4 nel già citato Intertoto, cui si aggiungono i trascorsi non ufficiali in Coppa Mitropa e nella sopracitata Coppa d’Estate. Le competizioni internazionali come la Coppa del Mondo Femminile FIFA hanno attirato milioni di spettatori in tutto il mondo, dimostrando l’enorme interesse per il calcio femminile. Ma il Corsport aveva pensato anche a questo: via Osvaldo per 12-15 milioni e il resto dell’esborso sarebbe stato ripagato da «l’entusiasmo che scatenerebbe l’arrivo dell’olandese, che vorrebbe dire, e siamo cauti, almeno altri cinquemila abbonamenti».
Il 1° luglio 2016 Zlatan Ibrahimovic firma con il Manchester United un contratto da 19.15 milioni di sterline a stagione (più di 21 milioni di euro). Come l’interesse dell’Inter a Sergio Aguero, attaccante titolare del Manchester City di Pep Guardiola – non un brutto posto di lavoro, se sei un centravanti. Alla fine Robben all’Olimpico ci giocherà, anche se da avversario, e porrà bruscamente fine all’esperienza giallorossa di Ashley Cole in una terribile notte dell’autunno 2014 in cui Pep Guardiola trattò la Roma come un Burton Albion qualsiasi. Ma due righe più sotto la magia svanisce già: «se è vero che i tifosi giallorossi, dopo la magica notte col Barça, hanno imparato che non esiste nulla di impossibile, quello legato al fenomeno vincitore degli ultimi tre palloni d’oro sembra un sogno decisamente ancor più fuori da ogni logica». Il vero impronosticabile Mister X, se così vogliamo chiamarlo, sarà Antonio Nocerino, strappato al Palermo per 500 mila euro l’ultimo giorno di mercato e portato in paradiso da Ibrahimovic: una gallianata in piena regola.
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