Tanta roba, davvero. Che qui ci siamo consumati le dita a scrivere e parlare di un mondo del calcio che non ci piace e regala soltanto storie negative, e invece adesso ci troviamo a raccontare di questa ragazzina capace di spostare le montagne anche soltanto con la forza del ricordo che ha lasciato, Andate a raccontarlo a qualcun altro, adesso, che questa roba qui è normale. Calcio finanza, un matrimonio d’interesseLe società italiane sono approdate sui listini di Borsa italiana, tra la fine degli anni ’90 e primi anni 2000, in ritardo rispetto alle altre società europee. Fino alla fine degli anni 1970, il quartiere era un tipico quartiere operaio, con una forte identità comunitaria e un tessuto sociale e culturale vivace. Lo stile di vita della Bolognina era connotato dal punto di vista della classe sociale e dal legame che essa intratteneva con il lavoro in fabbrica. Secondo l’amministrazione comunale, la qualità della vita in Bolognina è caratterizzata da una grande vitalità delle strade, da un senso di comunità e da una mescolanza equilibrata di elementi sociali.
La percezione della qualità della vita, della partecipazione e degli spazi pubblici è influenzata da diversi fattori, tra cui la storia del quartiere, le caratteristiche della popolazione residente e le politiche di riqualificazione urbana. Questi processi, infatti, favoriscono la trasformazione di spazi pubblici e privati in merce, contribuendo alla riduzione delle comunità urbane a meri attori paradigmatici. Questi processi, infatti, trasformano la natura delle comunità residenti insieme alle forme di socialità radicate nel quartiere. Questa discontinuità evidenzia la natura delle fratture, spesso conflittuali, che investono lo spazio urbano sia in termini materiali che di ordine del discorso. La città contemporanea è caratterizzata da un processo di disallineamento tra spazialità e socialità, ovvero da una perdita di corrispondenza tra le strutture materiali (l’abitato) e le strutture sociali (la comunità). Il quartiere Bolognina di Bologna è un esempio emblematico di questo processo. Il processo partecipativo avviato dal Comune di Bologna per la riqualificazione del quartiere Bolognina è un esempio virtuoso di come la cittadinanza possa essere coinvolta nelle decisioni che riguardano il proprio territorio. Erano gli ultimi giorni d’estate e il figliolo della mia padrona ritornava l’indomani dalla colonia; con lui per casa era impossibile ricevere una donna.
E siccome poi ci volevamo sentire a casa a Bologna, perché è una città che ci piace molto, che però faceva mancare quella dinamica quasi di paese. La nazionale caraibica ha da poco firmato un accordo con la Umbro e – quindi – ha presentato a settembre le nuove divise da casa e da trasferta. Con le rondinelle ha esordito in A il 26 settembre del 2004, a 19 anni, giocando ininterrottamente dal 2004 al 2015. All’attivo anche 1 presenza in maglia azzurra con la Nazionale Under 21, il 16 novembre 2004 a Sofia, Bulgaria-Italia 0-2, arricchita anche da un gol. Il Comune di Bologna, nel corso degli anni, ha promosso una serie di tavoli di partecipazione per coinvolgere la cittadinanza nel processo di riqualificazione del quartiere Bolognina. I Laboratori di partecipazione, infatti, sono stati spesso utilizzati come uno strumento per legittimare le scelte dell’amministrazione comunale, senza garantire un reale coinvolgimento dei cittadini. L’amministrazione comunale ha promosso diversi strumenti di partecipazione, tra cui i Laboratori di riqualificazione, che hanno coinvolto cittadini, associazioni e istituzioni. Tra i diversi strumenti adottati dall’amministrazione bolognese per attivare la cittadinanza nel percorso di rigenerazione, il patto ha assunto particolare rilevanza.
Una delle letture di questo processo deve necessariamente richiamare le modalità di accumulazione per espropriazione, ovvero le dinamiche di sostituzione messe in atto dalle politiche neoliberali. I processi di rigenerazione urbana messi in atto dal Comune di Bologna hanno contribuito a questa trasformazione, favorendo l’insediamento di attività commerciali e servizi. La sua nascita come quartiere operaio, la sua crisi a seguito della dismissione industriale, e la sua riqualificazione in corso sono tutte tappe che riflettono le trasformazioni economiche, sociali e culturali della città di Bologna. La disgregazione dell’assetto originario inizierà un secolo dopo la fondazione del quartiere in seguito alla crisi delle attività manifatturiere e alla terziarizzazione dell’economia bolognese. Lo sviluppo infrastrutturale legato al terziario ha aperto il quartiere a una nuova vocazione commerciale. Negli anni successivi al Piano del 1985 lo sviluppo della Bolognina fu inquadrato in una serie di direttive politiche tese non solo a un ridisegno urbano estetico e funzionale, ma anche a un nuovo uso degli spazi nel senso della loro destinazione sociale. Il suo sviluppo urbanistico e sociale è stato fortemente influenzato dalla politica industriale e demografica dell’epoca.