Tutte le maglie delle squadre di calcio

Imolese Calcio 1919, la seconda pelle è griffata Erreà Archiviato il 27 maggio 2019 in Internet Archive. La seconda maglia venne ulteriormente modificata, infatti gli inserti rosso-neri dell’anno precedente coprirono anche le maniche, oltre che le spalle. Nell’annata 2002-2003 la prima maglia è a tre strisce, una rossa centrale e due nere laterali, mentre la seconda è bianca con inserti rossi e neri sui lati della maglia e sulle maniche, che continuano nei pantaloncini. La prima maglia fu sempre la stessa, mentre in alcune occasioni venne indossata una maglia celebrativa con il colletto con il laccetto, una striscia rossa centrale e due nere, lo stemma della città di Foggia sul petto, ed il logo dell’ottantennale sulla manica. Le tre fiammelle sull’acqua tornarono nel logo che il Foggia adottò dal 1984 al 1990, rappresentate in una maniera più stilizzata su un campo grigio. Diverse squadre sono state accusate di fissazione dei prezzi, e nel 2003 il Manchester United è stato multato di 1,65 000 di sterline dall’Office of Fair Trading. Un ulteriore passo è stato fatto per la Serie B 1981-1982, quando comparve per la prima volta sulla maglia del Foggia uno sponsor, ovvero Pasta Tamma.

In un primo momento questo nuovo stile è stato respinto, ma ben presto le squadre inglesi e anche di altre parti del mondo hanno adottato questi pantaloncini. Anche nel campionato 1997-1998, con lo sponsor tecnico Robe di Kappa, il Foggia continuò ad utilizzare la maglia a sette strisce, ma con un colletto a V rosso. Nel campionato 2006-2007 la Legea è il nuovo sponsor tecnico del Foggia, e realizza una maglia a sei strisce, tre rosse e tre nere, con una banda nera sulle spalle, ed il simbolo della provincia di Foggia sul petto, oltre al logo societario. Figc, presentato il nuovo logo. Dalla sua fondazione nel 1920, fino al 1974, il logo del Foggia fu uno stemma a strisce rosse e nere, con in alto a destra le tre fiammelle sull’acqua, e venne usato in due varianti, la prima variante, che va dal 1920 al 1928, vede quello stemma con la dicitura S.C. Le opere di restyling più ingenti avvennero nel 1983, con la dotazione dell’impianto di illuminazione, e nel 1993, con l’edificazione della curva nord che di fatto ne completò il perimetro. Fatto sta che i tifosi rossoverdi sono in tripudio, dopo anni di bocconi amari si respirerà aria di Serie A, di grande calcio; l’euforia durerà solo una stagione, visto che il campionato seguente si chiude all’ultimo posto, troppo inesperta era la squadra.

Quella da trasferta era invece granata, con una striscia verticale sulla maglietta azzurra e blu. In occasione della partita Foggia-Cavese, venne indossata una maglietta celebrativa per il novantennale, con lo stemma societario simile al primo del Foggia e la maglia divisa in dieci strisce, cinque rosse e altrettante nere. All’opposto, la maglia che costa di meno in Europa è quella del Las Palmas, che completa costa poco meno di 80 euro (ma online non è disponibile la possibilità di personalizzare la maglietta). Con il ritorno di Zdeněk Zeman sulla panchina rossonera, nella stagione 2010-2011, lo sponsor tecnico divenne Mass, che ridisegnò la maglia del Foggia. Per la stagione 1987-1988 il Foggia allarga le strisce nere, più strette nelle annate precedenti, mentre viene creata una seconda maglia piuttosto innovativa. Nel campionato di Serie A 1994-1995 il Foggia usa una maglia a sette strisce, dove le quattro nere sono notevolmente più piccole rispetto alle tre rosse, mentre la seconda e terza maglia sono rispettivamente bianca e gialla con disegni romboidali rossi e neri sulle spalle.

Nella sua storia il Foggia ha avuto più simboli, come le tre fiammelle sull’acqua, simbolo della città di Foggia, gli stessi colori sociali, ma soprattutto il diavolo, adottato già dalla sua fondazione, ma comparso nello stemma del Foggia solamente nel 1990. Grazie al diavolo, simbolo anche del Milan, i giocatori del Foggia, di notorietà inferiore rispetto alla società lombarda, maglie calcio belle vengono chiamati «satanelli». L’Adidas divenne sponsor tecnico del Foggia nel campionato 1993-1994, creando una prima maglia a cinque strisce (due rosse più larghe e tre nere). Il 29 maggio 2011 l’andata dei play-out al Blasone di Foligno vede vittoriosi i padroni di casa per 1-0. Nel ritorno, il 5 giugno alla Ternana basta una vittoria con qualsiasi risultato per non retrocedere: le Fere vanno in vantaggio 1-0 con gol di Sinigaglia ma al 93° il Foligno agguanta il pareggio e la Ternana retrocede in Lega Pro Seconda Divisione. Superate le resistenze dei proprietari dei terreni e di parte dell’opinione pubblica cittadina (che riteneva più utile destinare l’area a usi residenziali e proponeva di costruire il nuovo stadio lungo l’argine destro del torrente San Bernardino), il prefetto di Verbania diede mano libera a Lucini, che poté rogare una delibera di acquisto del terreno in data 8 febbraio 1930. Il progetto venne affidato all’architetto milanese Paolo Vietti Violi (già autore delle coeve tribune degli stadi di Milano e Genova, nonché di alcuni famosi ippodromi italiani) e i lavori, appaltati all’impresa Carlo Girolzini, partirono nel giro di poche settimane: il terreno venne completamente spianato (con l’asportazione di circa 33500 m³ di terra.